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Il pievano Maurizio Bragagni candidato al Senato nel collegio estero Europa


Un pievano all’estero candidato al Senato in vista delle prossime elezioni politiche. Lui è Maurizio Bragagni, amministratore delegato di Tratos Cavi in Inghilterra, seppure le sue origini sono della Valtiberina ed esattamente di Pieve Santo Stefano: un cognome fin troppo noto nel Paese dei Diari; Maurizio è pure il nipote di Albano Bragagni, presidente di Tratos nonché sindaco di Pieve.

Una notizia che circolava nell’aria da qualche giorno e che da Londra è rimbalzata pure in riva al Tevere: giovedì sera la presentazione ufficiale durante un convegno all’interno di un prestigioso palazzo britannico.

Persona cordiale, distinta e fin troppo disponibile: Maurizio Bragagni correrà con il ticket di Gabriella Carlucci e sarà candidato al Senato nel collegio estero Europa. “Cosa mi ha spinto ad accettare? – sorride Bragagni – la frase di un amico: Nick Clegg, Deputy Prime Minister che mi disse “Neve give up your own country”; non voglio mollare il Paese, bensì voglio dare un contributo anche se piccolo”.

Una campagna elettorale già iniziata e per dimostrare le sue radici in Valtiberina, Maurizio Bragagni ha deciso di registrare buona parte dello spot video nel centro storico di Sansepolcro. Pochi secondi per esprimere tutto il legame con la sua terra madre, scegliendo addirittura il Ristorante Fiorentino come messaggio di familiarità.

Quali sono i temi su cui puntare l’accento? “L’internazionalizzazione del Paese, sostegno alle imprese e ai cittadini all’estero.

La quarta rivoluzione industriale per superarla serve un sistema educativo che possa interagire tra la scuola e il mondo del lavoro. Il tempo di scuola, lavoro e pensione è finito – rimarca Maurizio Bragagni – serve una scuola-lavoro insieme: occorre puntare tutto sulla libertà di intraprendere della persona, solamente così avremo la possibilità di mettere a frutto i nostri talenti”.

Una scelta maturata nel tempo: come molti italiani all’esterno, anche Bragagni ha scoperto che per mettere a frutto i propri talenti doveva lasciare il Paese; il Regno Unito è la sua nuova casa, seppure si sente sempre italiano. “Dopo il voto sul Brexit – conclude Bragagni – ho creato opportunità di dialogo per gli italiani all’estero che vivono nel Regno Unito in particolare, come il giornale Il Club e altre attività di questo genere.

Ho dato vita anche a una società che si chiama eSharelife, una fondazione per finanziare progetti di sostegno a distanza nel mondo per i più svantaggiati.

Voglio mettere a disposizione degli italiani all’estero la mia esperienza di uomo, di emigrante

 

 

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email: AlSenato@mauriziobragagni.com
web: http://www.mauriziobragagni.com

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